REGIONE del VENETO
Deliberazione della giunta n.1323 del 08/05/2007
oggetto: Linee guida per la presentazione dei progetti ed il riparto dei finanziamenti destinati al potenziamento dei servizi a favore delle persone che versano in stato di povertà estrema e senza dimora - Anno 2007 (Legge n. 328/2000, art. 28).
L'Assessore alle Politiche Sociali, Programmazione socio sanitaria. Volontariato e Non Profit, Stefano Valdegamberi, riferisce quanto segue.
La Regione del Veneto, recependo gli indirizzi espressi dalla Legge 328/2000, art. 28 e dal DPCM del 15 dicembre 2000, ha proposto nel 2001, con DGR n. 1512, a favore delle persone che versano in stato di povertà estrema e senza dimora, la ripartizione dei finanziamenti tra i Comuni capoluogo di provincia.
Tale scelta è stata determinata per poter intervenire in aree territoriali dove era accertata la presenza abituale di persone senza dimora o di persone e/o nuclei familiari in stato di bisogno primario.
Anche negli anni successivi, i finanziamenti sono stati ripartiti tra i Comuni capoluogo di provincia, ritenendo tali aree le più marcatamente frequentate dalle persone senza fissa dimora. In base alla nuova visione del welfare, progettata dalla legge 328/2000 ed anche alla luce delle positive esperienze di intervento già realizzate nell'ambito delle problematiche delle povertà estreme, si ritiene opportuno dare continuità al percorso avviato promuovendo un sistema integrato sempre più coeso dei servizi che coinvolga tutti gli attori dello sviluppo sociale del territorio in un rapporto di sussidiarietà solidale con le strutture del privato sociale che operano sul territorio per le politiche di inclusione e di contrasto alla emarginazione sociale. Questa articolazione e questa ottica collaborativa tra Sistema Istituzionale e Associazionismo solidale, riconosciuto come partner affidabile nelle politiche di inclusione, è premessa essenziale per sviluppare anche una qualità dei servizi per l'inclusione che tenga conto della specificità e della complessità di ogni singola persona al fine di meglio rispondere ai bisogni primari delle persone più svantaggiate e di costruire percorsi individuali di reinserimento e di autonomia.
Per il 2007 si propone, pertanto, di sviluppare ed integrare le principali azioni messe in atto presso i Comuni capoluogo di provincia, quali i servizi di pronta accoglienza, i servizi per l'accompagnamento ed il reinserimento sociale, intrecciando una rete di protezione sociale che sia più vicina possibile alle persone in difficoltà e a rischio negli aspetti concreti della quotidianità, che sia capace di massima flessibilità rispetto ai bisogni che cambiano e che valorizzi al massimo le risorse umane ed economiche a disposizione del territorio.
Il coordinamento degli interventi e dei progetti spetta ai Comuni capoluogo di provincia ed alle Unioni tra i Comuni con oltre 60 mila abitanti, formalmente costituite in base al testo del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 , che diventano, quindi, sede dello stesso coordinamento nonché del controllo dei risultati. Pertanto, le organizzazioni di volontariato, gli organismi non lucrativi di utilità sociale e le IPAB - che nel corso degli anni si sono dimostrati innovativi ed efficaci nel gestire i bisogni delle persone senza fissa dimora e nello stimolare percorsi di recupero individualizzati - devono fare riferimento alle Amministrazioni sopra accennate, le sole incaricate di promuovere o di produrre le progettualità espresse nell'ambito del loro territorio comunale e/o limitrofo.
Tali progetti - uno solo per Ente richiedente - dovranno essere presentati alla Regione del Veneto entro 30 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto, in aderenza alle seguenti linee guida:
OBIETTIVI SPECIFICI ED IMPEGNI RECIPROCI
• Dare accoglienza ed ascolto nonché formulare progetti mirati e personalizzati per le persone che versano
in situazioni di povertà estrema e senza fìssa dimora in un'ottica di intervento globale volto a correggere
ed a rimuovere le cause che hanno determinano la grave situazione di disagio.
• Promuovere lo sviluppo sociale in tutte le sue articolazioni e realizzare un sistema locale dei servizi
sociali a rete con il concorso di tutte le componenti presenti sul territorio (organismi non lucrativi di
utilità sociale, della cooperazione, organizzazioni di volontariato e degli enti riconosciuti delle
confessioni religiose) che si prodigano per la solidarietà sociale contribuendo alla costruzione di un
tessuto connettivo della società e della solidarietà organizzata;
• Creare un sistema integrato di interventi e servizi sociali, stipulando patti e convenzioni con soggetti che
autonomamente ma in modo coordinato e sinergico operano sul territorio con le istituzioni pubbliche ed
hanno messo in moto processi e strutture che favoriscono la coprogettazione degli interventi in relazione
alle esigenze che emergono dal territorio ed in sintonia con i piani operativi progettati ed approvati dalla
Conferenza dei Sindaci
Sono destinatari dei progetti le persone senza dimora e in povertà estrema.
REQUISITI DEI PROGETTI
Alla luce della ricerca sul fenomeno delle persone senza dimora e in estrema povertà, portata a termine
dall'Osservatorio regionale per la tutela e la promozione della persona presso l'Azienda U.L.S.S. 16 di
Padova, si fissano i requisiti per i nuovi progetti:
Congruenza con i bisogni del territorio
Individuazione dell'area geografica su cui insiste la presenza abituale di persone senza dimora o la
presenza di persone e nuclei in stato di bisogno primario.
Integrazione tra servizi
Presenza nell'area di servizi e opportunità in misura minima sufficiente per avviare un processo di
accompagnamento delle persone senza dimora o di soggetti in condizione di povertà estrema.
Congruenza fra servizi proposti ed obiettivi, nonché fra costi ed attività
Individuazione delle attività e servizi proposti nel progetto, dei loro obiettivi e dell'indicazione
dettagliata delle relative spese per la realizzazione.
Chiara individuazione degli Enti
Individuazione dell'insieme dei soggetti pubblici e privati che partecipano all'attuazione del progetto
ed indicazione degli accordi in essere o da stipulare per una gestione coordinata.
Coordinamento
Collegamento con altre iniziative eventualmente presenti nel territorio;
Sperimentazione, innovazione ed adozione di un metodo di lavoro tra progetti.
I SOGGETTI ATTUATORI
I Comuni capoluogo di provincia e le Unioni tra i Comuni come sopra accennato, auspicabilmente in sintonia
con i Comuni limitrofi, sono incaricati di promuovere e di formulare i progetti d'intesa con l'Ente Provincia
affinchè gli inteventi possano rispondere alle esigenze dell'intero territorio provinciale e in collaborazione
degli organismi non lucrativi di utilità sociale, della cooperazione, organizzazioni di volontariato e degli enti
confessionali riconosciuti.
Nella realizzazione della progettazione dovranno essere ricercate tutte le formule (convenzioni, protocolli,
eccetera) per una gestione coordinata delle attività e dei servizi di primo livello e dei livelli successivi
nonché per i progetti individuali di inclusione sociale e per percorsi di autonomia personale.
FORMULAZIONE - PRESENTAZIONE
1 progetti dovranno essere presentati utilizzando il modulo ALLEGATO A appositamente previsto e qui
allegato, sottoscritto dal legale rappresentante dell'Ente proponente. La mancata utilizzazione del modulo
sarà motivo di esclusione.
La suddetta documentazione di richiesta di finanziamento dovrà essere presentata entro 30 giorni dalla
pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto, al seguente indirizzo:
Presidente della Giunta Regionale del Veneto
Dirczione per i Servizi sociali
Servizio Prevenzione delle Devianze
Rio Novo - Dorsoduro n. 3493
30123-VENEZIA
Le domande dovranno essere inoltrate a mezzo posta, con raccomandata A/R, o consegna diretta.
Si precisa, a tale proposito, che farà fede la data del timbro postale ovvero del protocollo del giorno di
consegna.
ENTITÀ' DEL CONCORSO CONTRIBUTIVO
II fondo regionale disponibile è pari a € 700.000,00. Detta somma sarà distribuita tra i progetti per i quali sia
stata accertata la conformità ai requisiti indicati ed offrano capacità e garanzie di innovazione rispetto ai
progetti degli anni precedenti, nel modo seguente:
• la quota di finanziamento minima attribuita ad ogni progetto sarà determinata nella misura di Euro
20.000,00;
• la quota restante del fondo sarà attribuita sulla base delle stime prodotte dalla ricerca sul fenomeno
delle persone senza dimora e in estrema povertà, portata a termine dall'Osservatorio regionale per la
tutela e promozione della persona presso l'Azienda U.L.S.S. 16 di Padova.
Sono ammesse a contributo regionale solamente le spese correnti, con esclusione delle spese per le
prestazioni e gli interventi compresi nei compiti d'istituto dell'Ente richiedente (ad esempio oneri ordinali
per le spese del personale dipendente, gestione, ecc..).
Sono naturalmente escluse le spese in conto capitale.
I progetti dovranno prevedere una compartecipazione con risorse dell'Ente gestore (ad esempio personale o
strumentazioni) non inferiore al 25% del costo complessivo del progetto.
VALUTAZIONE - EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI
Per l'esame e la valutazione dei progetti la Giunta Regionale incarica il Dirigente regionale della Dirczione
per i Servizi sociali di nominare - con proprio decreto - una apposita Commissione interna.
Si procederà successivamente con provvedimento della Giunta Regionale ad approvare i progetti, assegnare i
contributi nonché ad impegnare la relativa spesa.
Le somme assegnate verranno liquidate agli Enti interessati in due soluzioni: il 70% all'avvio del progetto a
seguito di trasmissione alla Dirczione Regionale per i Servizi Sociali di provvedimento di recepimento del
contributo regionale ed il saldo alla conclusione dell'intera attività progettuale, previa presentazione del
rapporto analitico finale e della relativa rendicontazione di spesa.
RISORSE
I soggetti proponenti dovranno quantificare i mezzi provenienti da altre fonti d'entrata atti a garantire la
copertura del costo del progetto stesso.
DURATA DEL PROGETTO
II progetto dovrà essere realizzato in un periodo massimo di 12 mesi.
VERIFICA DEI RISULTATI
A conclusione del progetto, ciascun ente assegnatario dovrà far pervenire una relazione ai competenti uffici
regionali contenente:
• La documentazione che attesta la realizzazione degli interventi;
• II numero delle persone assistite, distinte per sesso e per età;
• La descrizione dei servizi offerti, degli eventuali percorsi suggeriti o promossi, del numero di persone
inserite nei vari percorsi di reinserimento;
• La descrizione analitica, in termini finanziari e di risorse umane, delle risorse impiegate.
Nella relazione finale dovranno essere altresì indicati gli interventi non attivati o non completati e
conseguentemente dichiarata la disponibilità delle risorse non utilizzate per l'eventuale restituzione.
TAVOLO DI MONITORAGGIO
Viene istituito il Tavolo di Monitoraggio, composto dal Dirigente della Dirczione per i Servizi Sociali della
Regione Veneto, dai Dirigenti dei Servizi Sociali dei Comuni capoluogo, dai Direttori Sociali delle Aziende
U.L.S.S., in cui insistono i Comuni beneficiari del finanziamento, con l'obiettivo di monitorare i progetti,
verifìcarne i risultati e definirne le linee guida di sviluppo.
II capitolo di spesa 100766 del Bilancio di previsione anno 2007 prevede una disponibilità di € 700.000,00.
II relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente
provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in oggetto, ai sensi dell'ari. 33, 2° comma
dello Statuto, il quale da atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della
pratica anche in ordine alla compatibilita con la vigente legislazione regionale e statale;
Vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328, art. 28;
Visto il DPCM del 15 dicembre 2000
vista la L.R n. 19.02.2007, n. 3;;
Viste le D.G.R. sopra richiamate;
DELIBERA
1. le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di approvare le linee guida per la presentazione dei progetti oggetto del presente provvedimento in
premessa esplióitate;
3. di approvare la scheda per la presentazione delle richieste di finanziamento di cui all'ALLEGATO
A, che costituisce parte integrante ed essenziale del presente provvedimento;
4. di incaricare il Dirigente regionale della Dirczione per i Servizi sociali di nominare - con proprio
decreto - una apposita Commissione interna;
5. di demandare a successivo provvedimento della Giunta Regionale l'approvazione dei progetti,
l'assegnazione dei finanziamenti nonché il contestuale impegno di spesa sul capitolo 100766;
6. di istituire il Tavolo di Monitoraggio, composto dal Dirigente della Dirczione per i Servizi Sociali
della Regione del Veneto, dai Dirigenti dei Servizi Sociali dei Comuni capoluogo, dai Direttori
Sociali delle Aziende ULSS, in cui insistono i Comuni beneficiari del finanziamento;
7. di disporre che il presente atto sia pubblicato integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione del
Veneto.
Sottoposto a votazione, il provvedimento risulta approvato con voti unanimi e palesi.
IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE
Dott. Antonio Menetto On. Dott. Giancarlo Galan
Mancano gli allegati della delibera
Mod. B - copia pag. 5 Dgr n. del
domenica 13 maggio 2007
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